Il cambiamento è parte della natura umana e le varie mutazioni sia dell’ambiente sia dell’uomo stesso rappresentano la fonte dell’evoluzione; il marketing, avendo come oggetto di studio proprio i bisogni, gli atteggiamenti ed i desideri dei consumatori non poteva non esserne coinvolto.
La metabolizzazione dei cambiamenti è uno dei problemi fondamentali al quale l’impresa cerca, di volta in volta, di dare soluzioni: i diversi orientamenti, l’attenzione verso tutte le variabili, la nascita del CRM e delle piattaforme informatiche in grado d’interagire con i clienti sono tutti esempi degli sforzi condotti per far fronte all’evoluzione del contesto competitivo.
Ma il cambiamento più grande si ha con le scoperte neuroscientifiche che sanciscono un nuovo punto di vista, una prospettiva mai considerata prima dall’economia: la sudditanza della ragione nelle scelte di consumo a vantaggio della sfera emotiva che provoca un capovolgimento delle convinzioni possedute e che, inevitabilmente, presenta all’impresa nuove sfide.
Si apre un nuovo capitolo per l’economia; l’introduzione di una variabile tenuta fino a qualche anno fa a debita distanza che destabilizza e cambia il risultato dell’equazione: l’emozione.
Capire e soprattutto utilizzare i risultati delle ricerche neuroscientifiche per implementare le scelte strategiche dell’impresa è sicuramente un’arma in più che, in un contesto altamente competitivo, potrebbe fornire non pochi vantaggi, sia profittevoli sia in termini d’immagine.
Dove porteranno queste nuove scoperte ancora non è dato saperlo: abbiamo appena varcato le Colonne d’Ercole ed il viaggio, si sa, presenterà non poche difficoltà.
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